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TRIANGLE OF SADNESS
Settembre 26 @ 21:00 - 23:00

GOLD
TRIANGLE OF SADNESS
martedì 26 settembre con proiezione unica alle 20:00
di Ruben Östlund
Svezia, 2022 – 149 min
Satirico
titolo originale: Triangle of sadness
Palma d’oro al Festival di Cannes 2022
e 4 Premi vinti agli European Film Awards 2022
ATTENZIONE!
L’accesso alla proiezione è consentito solo ai tesserati.
Si prega di arrivare almeno mezz’ora prima dell’inizio dello spettacolo in occasione della sottoscrizione della tessera.
L’accesso al parcheggio del Teatro è esclusivamente da via Don Bosco.
come partecipare
Le proiezioni sono riservate ai soci. Per partecipare basta sottoscrivere la tessera al costo di 10€. Le proiezioni richiedono un contributo minimo di 5€ per l’ingresso.
Recensione
In altre sequenze la dimensione provocatoria è affidata alla presenza di corpi comici, ovvero eccessivi, quindi destinati a uscire fuori di sé: è il caso dell’episodio della crociera – la quintessenza di un mondo piramidale, con i ricchi (i passeggeri) in cima e i poveri, verrebbe da dire la servitù (camerieri, cuochi, ecc.), in fondo – che degenera in un’apoteosi finale di merda e vomito. A Östlund piace l’idea di ribaltare il mondo, di vedere capovolte le sue gerarchie economiche; alla malinconia di Brizé, a sua volta ossessionato da una visione marxista della società, sostituisce l’amore per la dissacrazione, lo sberleffo irriverente di chi, messo l’universo a testa in giù, poi si diverte a guardare gli effetti.
Esemplare al riguardo la parte conclusiva, ambientata su un’isola dove sono finiti i malcapitati superstiti della crociera. E dove va in scena il gioco della rivincita degli oppressi, della supremazia di chi le cose le sa fare su chi invece è sempre e solo stato abituato ad ordinare agli altri di farle. Anche in questo caso, in un contesto di irriverenza suprema, dove a prevalere è una ironia feroce, acida, soprattutto nel raccontare la sparizione del rapporto di solidarietà fra gli scampati al naufragio, corroso dalle dinamiche del potere. Si ride, durante la visione del film di Östlund, ma sono risate tutt’altro che liberatrici, la catarsi bloccata dalla consapevolezza che il mondo di Triangle, per quanto ritratto con note grottesche ed estreme, per quanto popolato da figure caricaturali, è pur sempre omologo al nostro: e in quanto tale, scandito sui tempi e i modi della ricchezza, dell’autorità e della sopraffazione.
Leonardo Gandini