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LA LUNGA CORSA
10 Ottobre 2023 @ 18:30 - 23:00
ITALIA
LA LUNGA CORSA
martedì 10 ottobre ore 18:30 e ore 21:00
OSPITE IN SALA IL REGISTA
di Andrea Magnani
Italia, Ucraina, 2022 – 88 min
Commedia, Drammatico
titolo originale: Jailbird
Presentato in concorso al Torino Film Festival 2022.
ATTENZIONE!
L’accesso alla proiezione è consentito solo ai tesserati.
Si prega di arrivare almeno mezz’ora prima dell’inizio dello spettacolo in occasione della sottoscrizione della tessera.
L’accesso al parcheggio del Teatro è esclusivamente da via Don Bosco.
come partecipare
Le proiezioni sono riservate ai soci. Per partecipare basta sottoscrivere la tessera al costo di 10€. Le proiezioni richiedono un contributo minimo di 5€ per l’ingresso.
Recensione
La lunga corsa, che debutterà nei cinema nella primavera del 2023 con Tucker Film presenta di nuovo un protagonista eccentrico, o perlomeno tale rispetto agli standard di “normalità” della nostra società e del nostro cinema.
La storia è infatti quella di Giacinto, un ragazzo nato in carcere che, nel momento in cui è libero di uscire e affrontare la vita in una casa famiglia, si ritrova del tutto impreparato a farlo, spaventato dal mondo esterno, e che elegge proprio il carcere nel quale ha trascorso l’infanzia, cresciuto da un burbero e premuroso padre putativo che è anche il capo degli agenti di polizia penitenziaria, a sua casa. Facendo sempre di tutto per potervi rientrare e rimanere, compreso andarvi a lavorare, fino a quando non scoprirà una tensione verso la libertà che non sarà liberatoria solo per lui.
“L’idea per questo film viene da lontano”, ha raccontato Magnani, intervistato al TFF. “Vent’anni fa avevo letto un articolo dell’Associazione Antigone che parlava della presenza di 60 bambini che abitano in carcere fino a che non hanno l’età legale per essere fatti uscire. Per me è stata una notizia scioccante, che mi ha dato lo spunto per costruire un personaggio che è metafora di qualcosa di più grande. Tutti noi”, ha spiegato il regista, “siamo incastrati in recinti che ci costruiamo attorno noi stessi per evitare affrontare la vita e i nostri sogni”.
A interpretare Giacinto c’è Adriano Tardiolo, il protagonista di Lazzaro Felice di Alice Rohrwacher, che ha parlato di un personaggio diverso a quello di Lazzato “perché frutto del luogo in cui vive. Nel momento in cui si deve allontanare da questo luogo, fa di tutto per ritornarvi. È comunque un personaggio puro, senza tante sovrastrutture, atipico, buono in un ambiente duro come quello di un carcere che lui elegge a casa e grembo materno”.
Quel carcere è anche l’ambiente naturale di Jack, il secondino che fa da padre a Giacinto, interpretato da Giovanni Calcagno. “In quel luogo io ricevo qualcosa di custodire che è prezioso e puro”, ha detto l’attore. “Per questo rapporto, io che ho perso mio padre da molto giovane e non ho potuto godere della sua presenza, mi sono chiesto cosa sia un padre, e a cosa può essere servita la paternità di jack nei confronti di Giacinto”.
Il rapporto tra i due protagonisti è stato assimilato da Calcagno a quello tra Geppetto e Pinocchio, e in qualche modo a quello tra Giuseppe e Gesù: “non perché il film parli o ragioni sul sacro, perlomento esplicitamente, ma perché quello di Giuseppe è l’esempio più importante di come un padre putativo possa costruire una esistenza che porta una luce di libertà”.